Microsoft investe in Italia: cosa cambierà?

 In Impresa

In Italia si parla spesso di investimenti privati che scarseggiano ma proprio la scorsa settimana è arrivata un’importante notizia su questo fronte. 

Microsoft porta in Italia più 4 miliardi

Come tutti sappiamo, le infrastrutture è fondamentale per sviluppare il futuro del paese e per questo l’azienda di Redmond si concentra principalmente su questo.

La mappa mostra come in moltissime aree, non solo nel centro Sud, si riscontrino livelli di efficienza dell’infrastruttura digitale bassi. Ciò significa che una rivoluzione come quella dell’AI che richiede connessione stabile e servizi efficienti ha bisogno di un salto di qualità per essere sfruttata veramente.

Ecco quindi che un investimento di questa portata può aiutare a muoversi nella giusta direzione.

Il progetto 

La CloudRegionNorth diventerà una delle più grandi d’Europa per Microsoft e avrà il compito di sostenere tutta la richiesta di risorse digitali in questa zona. Il ruolo chiave si giocherà non solo nel Mediterraneo ma anche in Nord Africa con l’importante compito di portare avanti un piano di collaborazione con il Sud del mondo.

Questo investimento storico rafforza ulteriormente il nostro impegno di lunga data per la trasformazione digitale dell’Italia. Ampliando l’accesso alla nostra tecnologia e promuovendo una diffusione delle competenze in materia di intelligenza artificiale, vogliamo fornire al Governo italiano, alle imprese e alla forza lavoro gli strumenti per costruire un’economia guidata dall’intelligenza artificiale che crei occupazione e prosperità.

Queste le parole di Brad Smith, presidente di Microsoft.

Non solo infrastrutture

Ma il piano è ancora più lungimirante e vuole creare dei percorsi didattici per migliorare le competenze digitali nel Paese. Verranno formati con nuovi programmi oltre un milione di italiani per rafforzare le loro competenze e il valore sul mercato del lavoro.

Chissà che questo cambio di rotta non possa portare altri colossi tech ad investire di più nel nostro paese. Il PNNR non può essere l’unico portatore di spesa in questo settore chiave e, senz’altro, la direzione è quella di un aumento della spesa nel settore privato.

La situazione attuale

Nel 2024, secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, circa il 50% delle piccole e medie imprese italiane ha adottato almeno una tecnologia digitale avanzata. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto agli anni precedenti, con investimenti concentrati soprattutto in cloud computing, cybersecurity e gestione dei dati. Purtroppo, una parte delle PMI (circa il 40%) rimane ancora indietro nell’adozione di tecnologie digitali, citando la mancanza di competenze interne e il costo degli investimenti come principali ostacoli. Inoltre, le aziende più innovative sono quelle che riescono a integrarsi meglio nei mercati globali e ad aumentare la loro competitività.

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