2021: l’anno della ripresa
Il 2021 appena concluso è stato senz’altro un anno incerto ma di ripresa rispetto a quello precedente, che di certo sarà ricordato come “l’anno della pandemia”. L’Europa ha ripreso pian piano a produrre, non senza intoppi; il 2021 si è chiuso con un +6,3% sul PIL che aiuta a guardare al futuro con maggiore ottimismo, soprattutto visto anche il PNRR. Cosa ci aspettiamo nel 2022?
2021: alti e bassi per l’Italia
Nel 2020, l’anno che ha visto il mondo subire la pandemia mentre si cercava una soluzione per combatterla, il nostro Paese ha segnato una battuta d’arresto molto dura sul PIL, crollato al -9% mentre la media della zona euro era del -6,4%, le speranze di rivedere salire il PIL non erano delle più rosee.
Il 2021 si è aperto con la ricerca del vaccino che ha portato nei primi mesi dell’anno ad una speranza di uscita dal periodo pandemico. L’avvio della campagna vaccinale ha permesso di evitare misure drastiche come quelle a cui si è assistito nel 2020; un altro lockdown avrebbe messo a dura prova l’economia che difficilmente si sarebbe ripresa.
L’aumento delle vaccinazioni nel corso del 2021 fino all’arrivo della copertura vicina al 90% ha consentito di diminuire l’incidenza dei contagi e questo ha consentito ai luoghi di lavoro di operare con maggiore tranquillità. Intanto anche nelle scuole si ritornava, seppur a singhiozzo, in presenza.
2021: qualche dato sull’industria italiana
Nel corso del 2020 il piano Transizione 4.0 aveva riconfermato e ampliato gli investimenti del precedente piano Calenda (anche noto come piano Industria 4.0). Nel 2020 gli investimenti sono cresciuti del 8%, percentuale molto più bassa rispetto a quella attesa nelle previsioni del 2019 ma superiore a quella stimata nel primo lockdown. Circa il 75% delle aziende italiane ha attivato almeno un progetto di industria 4.0 nel corso del 2020 e del 2021.
Nel 2020 abbiamo visto crescere gli incentivi che derivavano dal vecchio piano Calenda (prima noto anche come piano Industria 4.0); l’aumento derivato dai benefici del piano è stato più contenuto del previsto con un +8%, prima della pandemia era stimata una percentuale intorno al 15%. Secondo i dati circa il 75% delle aziende italiane ha attivato almeno un progetto riguardante l’industria 4.0 nel corso del 2020 e del 2021.
Tra gli obiettivi più importanti per questi progetti c’è quello di aiutare l’operatore in produzione a comunicare dati tramite dispositivi di facile utilizzo che favoriscano un flusso costante di informazioni tra amministrazione e produzione. Nel 2021 la crescita prevista per i settori più importanti per la Transizione 4.0 è in doppia cifra: Advanced Analytics; Advanced manufacturing e Cloud manufacturing.
Ombre sulla ripresa 2022
L’ultima parte del 2021 ha visto un arresto della ripresa rispetto ai trimestri precedenti. I principali problemi che potrebbero metterla a rischio sono:
- l’aumento dell’inflazione che non sembra diminuire per il 2022;
- il prezzo di gas ed elettricità rischia di diventare una tassa occulta per le aziende;
- la scarsità di alcune materie prime necessarie alla produzione.
Nonostante questo le previsioni parlano di un aumento di poco meno del 4% del PIL che dovrebbe quindi continuare a salire fino ai livelli prima della pandemia. Rimangono le sfide di modernizzazione per imprese e Paese.
Nonostante questo le previsioni riferiscono di un aumento di circa il 4% del PIL nel 2022 che quindi dovrebbe raggiungere i livelli pre-pandemia. Per mantenere la crescita nel tempo è necessario continuare a modernizzare il paese e le imprese.